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domenica 21 agosto 2011

L'uccisore di bambini ( romanzo ) episodio 8

Prima di andare all’obitorio il commissario passò a prendere in Porta Venezia il suo vice. Il tenente, infatti aveva fuso il motore della sua bellissima Peugeot 206 cabrio. Lo vide smanettare dentro il motore con uno straccio in mano e la nube di fumo bianco che lentamente stava dissolvendosi non lasciava spazio ad altre spiegazioni.
-          Mario, ciao. La vedo grigia. -
-          Sicuro, capo?-
-          Sento puzzo di gomma bruciata. Sono le guarnizioni della testata-
-          Ci vuole buttare un occhio lei?
-          No, no.  Non sono mica un meccanico-
-          Ok, allora chiamo il carro attrezzi e andiamo-
Il tenente veniva da una famiglia della borghesia buona della Milano bene. A differenza di quelli del suo ambiente amava essere pienamente inserito nel tessuto sociale della società. Ricchissimo in modo da far schifo, aveva scelto una certa normalità cercando in quel ruolo di rendersi utile agli altri. Fin da piccolo lo avevano affascinato i poliziotti come i mitici “Chips” degli anni 80. Ce l’aveva messa tutta e in pochi anni si era guadagnato i gradi di tenente. Una volta salito in macchina, come era sua immancabile abitudine, osservò che faccia avessero gli occhi del suo capo.
-          Allora, con chi abbiamo a che fare commissario?-
Al Camussi piacevano questo tipo di domande perché, oltre a mettere in risalto le sue capacità di analisi, gli permettevano di fare un riassunto mentale.
-          Persona intelligente, pignola nei particolari, con una certa cultura, probabilmente raffinato bevitore, direi un solitario “dentro”
-          Un solitario “dentro”? Questa non me l’aveva mai sputata come sentenza! Cosa intende dire?-
-          Che potrebbe apparentemente essere inserito nel contesto sociale che lo circonda ma che  per lui  trattasi solo ed esclusivamente una finzione o forse un gioco.
-          Un pazzo, dunque. Uno spostato.
-          Tenente direi che è uno che non ama le regole degli altri. Probabilmente uno di quelli che si è fatto una cultura da solo, uno venuto dai bassi fondi.
-          Ma come fa a farsi immediatamente un quadro così preciso dei delinquenti?-
-          Osservo, Mario, semplicemente osservo. Ogni persona segna il territorio dove si muove, proprio come gli animali. Lascia tracce, ha abitudini, anche odori. Si comunica in mille modi, basta saper dove e come guardare.-
Il tenente aveva molta ammirazione per Patrizio, da lui aveva imparato tantissime cose. Non lo aveva mai visto fallire nelle sue indagini e il darsi del lei era diventato quasi un vezzo.
-          Vediamo cosa ci dice Sonia, ora!
Disse il commissario scendendo dalla macchina.
L’obitorio era in un edificio molto moderno. Si erano trasferiti lì da poco. Vetri a specchio, porte ad apertura automatica, aria condizionata e quando entrò nello studio della sua amica, Patrizio non ce la fece a tenere la bocca chiusa.
-          Ti tratti bene Sonia, sembra di essere in un hotel quattro stelle!-
-          Peccato che chi arriva qui non se lo possa godere. Solo loculi raffreddati!-
-          D’estate va bene!-
Commentò il tenente, ridendosela.
-          Venite, voglio mostrarvi il corpo, dunque, sì, ecco è il loculo 17-
-          La prima cosa Sonia che voglio chiederti è se il bambino ha subito delle violenze-
-          No, Patrizio, lo escludo categoricamente. Anzi posso dirti che il bambino non si è difeso-
-          Dunque non vedeva come un pericolo la persona davanti a lui, giusto?-
-          Già ,non ci sono lividi, graffi, botte. Niente di niente-
-          Ma come è possibile? E tutti quegli spilla da balia? Non lo ha torturato prima di ucciderlo?-
-          E’ proprio quello che volevo farti notare. La mia opinione è che prima gli abbia infilato, con un colpo solo rapidissimo, il ferro da cucire, tra l’altro reso ancora più affilato da una sottile limatura della punta e solo dopo, una volta morto il bambino, ha “decorato” la scena con gli spilli da balia.-
-          Vuoi  dire che il bambino non ha sofferto?-
-          Chi ha fatto questa cosa ha cercato di far soffrire il meno possibile il bambino. Credo che Mattia non se ne sia nemmeno reso conto-
-          Dottoressa, mi scusi, secondo lei  il tipo ha delle conoscenze mediche specifiche?
Osservò  il tenente.
-          Non posso escluderlo. Certo, io come medico avrei usato altri strumenti, non certo un ferro da cucito.